Sin dalla sua apertura l’Istituto Artigianelli racconta la storia di san Giovanni Battista Piamarta, di cui è stato il centro propulsivo, l’espressione operativa, l’attuazione del progetto educativo. Agli Artigianelli tutto parla del “Padre”, come affettuosamente era chiamato dai suoi ragazzi, perché lì egli visse. I cortili, le aule, le officine, la chiesa, le camerate, il refettorio o i corridoi sono frutto del suo lavoro che, nonostante i molti cambiamenti, appaiono ancora nella loro originaria articolazione.
L’Istituto fu la casa di Piamarta per anni. L’integrità degli spazi da lui occupati è stata mantenuta con cura dai religiosi che, già all’indomani della sua scomparsa, si sono preoccupati di conservare gelosamente oggetti, mobili e arredi, trasformando i locali abitati dal Padre in un reliquiario della sua memoria. Per questo sono diventati nel tempo il cuore della Curia generalizia, la sede del Consiglio generale, la cappella interna della comunità piamartina e la casa-museo in cui narrare ai nuovi confratelli e ai visitatori i timidi ma coraggiosi inizi della Congregazione.
La custodia non è mai venuta meno. In seguito al processo di canonizzazione, tuttavia, i locali hanno assunto un significato più pregnante non solo per i piamartini ma per la Chiesa che, nella santità di Piamarta, ha indicato un modello ai cristiani. Gli spazi della sua abitazione sono stati musealizzati nel rispetto della semplicità iniziale e arricchiti di simboli, fino a diventare la sintesi dell’esperienza caritativa di san Piamarta e del lavoro dei suoi figli in Italia e nel mondo.
LO STEMMA. Realizzato nel 1926 per gli ex-alunni dell’Istituto Artigianelli, lo stemma è la sintesi dell’opera piamartina racchiusa nel motto “pietas et labor”. La stella e la croce simboleggiano la patria e il cristianesimo che, al centro, si fondono nel libro; esso rappresenta il vangelo e la conoscenza o il sapere sovrastando le attività manuali, esemplificate dal compasso e dal martello che batte sull’incudine, per indicare il lavoro artigiano e tecnologico, e dalle spighe per designare quello agrario dei campi. Il significato è chiaro: le fatiche umane hanno valore alla luce del libro e della croce, da cui discendono il senso dello stato e dell’impegno teorico e pratico lavorativo.
Direttore
Enzo Turriceni
Conservatore
Gabriele Archetti
Servizi educativi
Francesca Stroppa
Consiglio scientifico
Gabriele Archetti, Pier Giordano Cabra
Giancarlo Caprini, Francesco Ferrari
Igor Manzillo, Giancarlo Orlini
Francesca Stroppa, Mario Trebeschi
Enzo Turriceni, Fabio Vinaschi
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