SAN GIOVANNI BATTISTA PIAMARTA (1841-1913)
Giovanni Battista Piamarta nasce a Brescia il 26 novembre 1841 da una famiglia di modeste condizioni sociali. Santo, prete, educatore dei giovani, è una delle personalità di maggior rilievo della Chiesa bresciana tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento. Fonda l’Istituto Artigianelli e la tipografia poi editrice Queriniana (1886), la Colonia agricola di Remedello Sopra (1895), la Congregazione religiosa maschile Sacra Famiglia di Nazareth (1900) e quella femminile (1911) delle Umili Serve del Signore, presenti oggi in Europa, Africa e America del Sud. Muore il 25 aprile 1913 a Remedello, dopo una vita spesa al servizio di Dio e della gioventù. È stato canonizzato da Benedetto XVI il 21 ottobre 2012 in San Pietro.
Vissuto in un momento difficilissimo per il Paese, dove l’incipiente industrializzazione creava enormi problemi sociali e minava la tenuta cristiana delle famiglie e l’educazione dei figli, si prodiga per dare ai giovani gli strumenti necessari a crearsi un futuro con le proprie forze, grazie alla preparazione professionale, alla crescita umana e alla fede cristiana. Chiamato il “don Bosco” lombardo, guarda con attenzione anche alle difficoltà del mondo agricolo e al “riscatto” delle campagne, per le quali con padre Giovanni Bonsignori non esita a sperimentare nuove metodologie produttive e a fornire ai giovani contadini la formazione teorico-pratica per diventare imprenditori di se stessi e restituire dignità alla terra.
In questo progetto di vita trova validi collaboratori che ne condividono lo spirito e ne continuano l’attività nei luoghi di frontiera dove la carità è più urgente. “Fare bene il bene” non è solo uno dei suoi slogan più belli e immediati, ma anche lo stile con cui ha agito consumandosi per dare speranze alle nuove generazioni.
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